Caro aspirante docente,
chi sceglie questo percorso sa bene che l'insegnante gioca un ruolo fondamentale nella società.
Data questa importanza, dovrebbe essere prerogativa di ogni sistema educativo motivare gli aspiranti
docenti nel loro percorso, sostenendoli e supportandoli con ordine e premura fino al conseguimento
della "cattedra".
Eppure, a causa di un ITER complesso e confuso, il passaggio da aspirante docente a docente di
ruolo è sempre più scoraggiante.
Secondo uno studio dell'OCSE, solo 3 studenti su 100 hanno l'ambizione di diventare insegnanti di
ruolo; nonostante ciò, nessuno si preoccupa che almeno loro vengano supportati in questo viaggio.
Non solo le procedure disorientano e frenano il tuo cammino, ma è anche difficile reperire informazioni
precise che chiariscano la situazione e "il da farsi" in ogni singolo caso.
In mezzo a questa confusione, la maggior parte degli aspiranti docenti inizia a domandarsi cose tipo:
"Cosa devo fare precisamente per insegnare dopo la laurea?"
"Come si fa a fare supplenza nelle scuole?"
"In quale graduatoria devo iscrivermi?"
"Come faccio a ottenere punti per salire nelle graduatorie?"
"Ci sono altre strade per diventare di ruolo oltre al concorso?"
Queste sono solo alcune delle innumerevoli domande che gli aspiranti docenti si pongono nel tentativo di
perseguire la nobile vocazione dell'insegnamento e superare i vari problemi causati da un sistema che non
li aiuta, caratterizzato da:
assenza di un punto di riferimento istituzionale sul quale gli aspiranti docenti possano fare affidamento per essere guidati;
poca chiarezza sui requisiti e su titoli necessari per diventare insegnante di ruolo nella materia che si desidera e per la scuola in cui si vuole insegnare (spingendo le persone a intraprendere percorsi di formazione dispendiosi in termini economici e di tempo, che rischiano di essere inutili);
gli aspiranti docenti hanno a disposizione informazioni spesso discordanti e in balia dei politici di turno (che sembrano divertirsi a mettere mano sui decreti riguardanti la scuola senza tenere in considerazione né il quadro generale né ciò che servirebbe realmente);
i concorsi vengono aperti nonostante ci siano già sufficienti insegnanti vincitori di concorso ancora in attesa di entrare (causando dei colli di bottiglia all'entrata e graduatorie inutilmente lunghe);
un aumento insensato degli anni di precariato, dovuto alla mancanza di un ITER specifico e preciso che riduce i tempi di conseguimento del posto di ruolo;
viene detto che serve un "adeguato punteggio" per partecipare ai concorsi... ma nessuno ti dice nello specifico come ottenere il punteggio necessario o quali azioni devi intraprendere per ottenerlo...
...e ti ho elencato solo quelli sistematici.
Poi ci sono tutti i cavilli e gli errori umani del caso - comprensibili visto il disordine delle procedure,
ma comunque non giustificabili.
Gli aspiranti docenti si ritrovano a cercare delle risposte da soli, con fatica e costante incertezza.