Supplenze scuola Covid e ATA: quando c’è il rischio licenziamento

Supplenze scuola Covid e ATA: quando c’è il rischio licenziamento

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La Legge di Bilancio ha prorogato le supplenze Covid e ATA fino al 31 marzo 2022.

Il Ministero ha chiarito comunque che ci sarà una proroga fino al termine delle lezioni.

Ma è possibile anticipare la risoluzione dei contratti al 31 marzo?

Vediamo cosa sta accadendo nel mondo delle supplenze scuola.

Difficoltà sulle supplenze scuola

Il Miur conferma la proroga delle supplenze Covid e ATA fino al 31 marzo 2022.

Nonostante ciò, le difficoltà del Ministero sono state da subito evidenti. Infatti, la nota che ha parlato di una conferma di alcuni contratti è del 28 dicembre 2021, uscita solamente tre giorni prima dalla scadenza originaria delle supplenze.

Ma la possibilità di conferma di tutti i contratti è avvenuta successivamente: il 12 gennaio.

Inizialmente, il rallentamento del Ministero aveva suscitato l'idea che non ci fosse un'adeguata copertura finanziaria per la conferma di tutti i contratti di supplenza.

Recentemente, alcuni docenti hanno visto delle modifiche: i termini di scadenza dei contratti sono stati anticipati.

Ma come è possibile?

Risoluzione del contratto al 31 marzo

Alcuni supplenti Covid e ATA con contratto al 31 marzo sono stati licenziati anticipatamente.

L'ANQUAP (Associazione Nazionale Quadri delle Amministrazioni Pubbliche) spiega:

"A partire dal mese di settembre le scuole con numerosi posti vacanti hanno provveduto ad effettuare le convocazioni per la copertura degli stessi e le disponibilità sono pervenute principalmente per i contratti al 31 agosto e per i contratti al 30 giugno e solo in via residuale si è riusciti a coprire anche i posti covid con durata di contratto al 30 dicembre. In considerazione di ciò parecchie scuole hanno instaurato rapporti di lavoro solo a decorrere dalla seconda metà di ottobre se non addirittura nei mesi di novembre e dicembre sostenendo pertanto una spesa parziale rispetto al fabbisogno o al budget assegnato. Con il sistema di calcolo prospettato, basato sulla spesa complessiva sostenuta e non sul budget assegnato, numerose scuole non riusciranno a prorogare i contratti in essere alla scadenza prevista dall’art. 1 comma 326 della legge di bilancio fino al 31 marzo 2022 bensì dovranno far terminare i contratti in essere anticipandone la scadenza."

Fonte: OrizzonteScuola

Piattaforma per simulazione contratti: funziona?

Continuando, ANQUAP aggiunge che: "Si segnala per ultimo che non essendo caricati i budget all’interno della piattaforma GEPOS le scuole che procedono ad una simulazione ricevono il risultato KO rendendo, di fatto, inutilizzabile un fondamentale strumento di controllo per la verifica della copertura dei contratti da cui possono derivare responsabilità erariali in caso di non corrette quantificazioni per la copertura dei contratti in oggetto."

Si è in attesa di un nuovo emendamento al Decreto Milleproroghe per la proroga dei contratti fino al termine delle lezioni.

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Photo credit: pexels.com