Questa settimana sarà decisiva per cominciare la riforma del reclutamento docenti, ovvero del Decreto 36 contenente anche proposte per la scuola.
Riforma Bianchi: il Decreto 36
Sono già diverse settimane che il Governo sta valutando varie ipotesi per trovare un accordo su nuove modalità da inserire nella riforma reclutamento docenti.
Il Decreto 36 è ora in esame presso le Commissioni Affari Istituzionali e Istruzione del Senato.
Ma sarà necessario che prenda forma entro non più di un mese, per poi essere attuato nel nuovo anno.
Per conoscere infatti le sorti della riforma reclutamento docenti, si dovrà attendere il testo esaminato dai senatori di Palazzo Madama (possibile data 20 giugno).
Tra gli obiettivi rientra anche trovare 470 milioni che, come ha precisato il Ministro Bianchi servono per preservare:
- la carta del docente, che nel 2027 potrebbe diminuire fino a 375 euro;
- e gli organici che rischiano di perdere la cattedra a causa della denatalità: si prevede una flessione di 11600 cattedre.
Nuovo reclutamento docenti: cosa dicono i partiti
Il Decreto 36 è sempre stato fortemente criticato dalle forze politiche, così come dai sindacati, che lo hanno spesso considerato fragile nella sua struttura.
Ad ogni modo, sembra che la nuova riforma reclutamento docenti non sarà poi tanto differente, nell'impianto generale, rispetto a quella del Ministro Bianchi.
Riguardo alla formazione e al reclutamento insegnanti, il Partito Democratico propone un percorso di abilitazione che parta dalla laurea magistrale e non dalla triennale.
Di vedute opposte è Forza Italia, che è favorevole alle Lauree abilitanti e sottolinea come un tale ritardo potrebbe creare ulteriori studenti fuori corso.
Altri punti chiave per la riforma reclutamento docenti:
- l’assunzione semplificata per i precari con 3 anni di servizio;
- l’eliminazione dei CFU nel caso in cui il docente abbia maturato almeno un anno sulla cattedra per la quale concorre.
Sempre dal Partito Democratico arriva un’altra proposta inerente alla formazione incentivata, che suggerisce l’anticipazione degli scatti di anzianità.
Le soluzioni sulle quali si lavora per la formazione e il reclutamento docenti potrebbero portare anche novità sul test a crocetta nei concorsi.
Nella riforma infatti è riportata la data del 2025 per la loro eliminazione, ovvero terminata la fase transitoria.
A tal proposito, seguiranno ulteriori aggiornamenti.
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