Ricorso carta docente: previsioni 2025 - Blog | Docenti.it

Ricorso carta docente: previsioni 2025

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Ricorso carta docente: la sentenza della Corte di Cassazione del 27 ottobre 2023, n. 29961, ha riconosciuto anche ai docenti precari, con contratti annuali o fino al 30 giugno, il diritto di usufruire della Carta del Docente.

La Corte ha chiarito che questo bonus spetta anche a chi non ha più un contratto attivo con una scuola.

Inoltre, il diritto a ricevere il bonus di 500 euro per la formazione professionale ha una prescrizione di cinque anni.

Questo significa che i docenti con contratti precari possono richiedere il bonus per ogni anno scolastico degli ultimi cinque in cui hanno lavorato.

Questo riconoscimento rappresenta un passo importante verso la tutela dei diritti dei lavoratori precari nel settore scolastico, garantendo loro pari opportunità di formazione rispetto ai colleghi di ruolo.

Il Decreto Salva Infrazioni e le prospettive per l'a.s. 2025/2026

Per l'anno scolastico 2023-2024, il Parlamento è intervenuto con il Decreto Salva Infrazioni, stanziando 10,9 milioni di euro per garantire il bonus anche ai docenti con contratto annuale.

Questo provvedimento è stato adottato per adeguarsi all'ordinanza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 18 maggio 2022 (causa C-450-21).

Tuttavia, per l'anno scolastico 2024-2025 non è ancora prevista un'estensione automatica di questo diritto.

Il Ministro Valditara ha dichiarato l'intenzione di richiedere nuovi fondi al Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) per coprire anche il prossimo anno.

Nel frattempo, la piattaforma della Carta del Docente ha fornito istruzioni precise su come richiedere il riconoscimento del bonus, invitando i docenti a inviare copia della sentenza al Ministero dell'Istruzione e del Merito (MIM), specificando il proprio codice fiscale e le annualità per cui è stato riconosciuto il bonus.

Dopo la verifica, il MIM inoltrerà la richiesta a Sogei per l'accredito degli importi sul borsellino elettronico del docente. I tempi tecnici per questa procedura sono generalmente di 120 giorni.

Ricorso carta docente: cosa succede dopo il termine dei 120 giorni?

Se, trascorsi i 120 giorni previsti, il bonus non viene ancora erogato, i docenti possono intraprendere un ulteriore passaggio legale: il giudizio di ottemperanza.

Questo procedimento serve a sollecitare il Ministero ad adempiere a quanto stabilito dalla sentenza.

I ritardi possono dipendere dall'esaurimento dei fondi da parte del MIM, ma ciò non significa che i docenti non riceveranno quanto dovuto.

Il giudizio di ottemperanza consiste in un ricorso che si risolve generalmente in 25-30 giorni e che può portare al 'commissariamento' del Ministero per forzarlo a eseguire la sentenza.

Dopo questa fase, si apre un ulteriore periodo di 30-60 giorni per permettere al Ministero di procedere con i pagamenti. Questo strumento legale garantisce quindi ai docenti una tutela effettiva dei loro diritti, assicurando che le somme spettanti vengano effettivamente erogate, anche in caso di ritardi da parte dell'Amministrazione.

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