Ultime notizie sul nuovo reclutamento docenti.
Il Ministero dell'Istruzione si sta concentrando su due questioni: le assunzioni GPS sostegno e le immissioni in ruolo per infanzia e primaria.
Vediamo quali modifiche predispone.
Nuovo reclutamento docenti: le ultime novità
Il nuovo reclutamento docenti predispone l'assunzione di oltre 70mila nuovi insegnanti, che dovevano essere assunti in ruolo per il 2024.
I ritardi avvenuti per i decreti attuativi porteranno l'intero procedimento ad un proroga di un anno: di conseguenza, tali assunzioni avverranno nel 2025.
È quanto leggiamo sul quotidiano Italia Oggi.
Infatti, se ben ricordiamo, il 31 luglio 2022 era atteso il DPCM che avrebbe definitivo il percorso di formazione iniziale e l’abilitazione dei nuovi docenti.
DPCM che non è pervenuto.
E questo induce a pensare che ci sarà uno slittamento della scadenza dal 2024 al 2025.
Non ci sarebbero, infatti, i tempi tecnici per poter avviare i primi corsi e dare alla luce i primi assunti in ruolo con la formula del nuovo reclutamento docenti.
È stata la Commissione Europea a concedere un anno di tempo in più per la realizzazione del nuovo percorso: la condizione primaria è che venga man tenuta la qualità prestabilita per la nuova forma di reclutamento.
Ora il gioco passa in mano a Giuseppe Valditara, nuovo Ministro dell'Istruzione e del merito, il quale, ha già predisposto alcuni interventi migliorativi su vari aspetti della riforma (se vuoi saperne di più, leggi qui).
Assunzioni GPS sostegno e immissioni in ruolo
Tra le ultime novità, sempre Italia Oggi riporta che il Ministero dell'Istruzione ha puntato lo sguardo su due tematiche abbastanza importanti: le assunzioni dalle GPS sostegno e le immissioni in ruolo per infanzia e primaria.
- Per le assunzioni in ruolo da GPS sostegno si pensa di rendere stabile il doppio canale di reclutamento che era stato adottato alle ultime immissioni in ruolo dei docenti specializzati sul sostegno.
Si pensa anche di assumere prima i precari presenti nella I fascia GPS sostegno, oltre ai vincitori del concorso: essi verrebbero assunti prima con un contratto a tempo determinato e poi con uno a tempo indeterminato; - per quanto riguarda le immissioni in ruolo di infanzia e primaria: la volontà è quella di considerare come parte della riforma Pnrr le immissioni in ruolo che sono avvenute lo scorso anno per infanzia e primaria.
Questo perché si tratta di un percorso interamente dedicato ai laureati, con un tirocinio diretto.
Per quanto riguarda le assunzioni da sostegno, aggiungiamo anche che, nel 2022 da quest’ultimo canale sono stati assunti circa 12 mila insegnanti, mentre dalle graduatorie dei concorsi poco più di 3 mila.
Tornando alle proposte, se queste dovessero essere confermate, entro il 2025 verrebbero banditi 2 concorsi:
- il primo, al quale tutti gli aspiranti in possesso dei requisiti potrebbero parteciparvi;
- il secondo dedicato a chi avrà già ottenuto i 30 CFU previsti dal nuovo reclutamento docenti.
Il problema, attualmente, rimane questo: dal momento che si ipotizza di allungare i tempi fino al 2025, sorge ben presente la problematica di stabilizzare il numero molto alto di precari presenti.
Come funziona il nuovo reclutamento docenti?
Il sistema a regime del nuovo reclutamento docenti dal 1 gennaio 2025 prevede:
- i percorsi abilitanti da 60 CFU, che consistono in una prova scritta e lezione simulata. La prova scritta sarà composta da un’analisi critica del tirocinio effettuato dagli aspiranti durante il percorso;
- una procedura concorsuale. L’accesso al concorso avviene: con l’abilitazione o con il requisito di aver conseguito almeno 3 anni di servizio nella scuola statale (nei cinque anni precedenti), di cui almeno uno nella stessa Classe di Concorso per la quale si concorre. Chi partecipa al concorso con l’abilitazione e lo vince viene assunto a tempo indeterminato. Chi partecipa senza abilitazione (con il requisito di servizio) sottoscrive un contratto annuale di supplenza (al 31 agosto). Durante tale supplenza il docente sostiene un percorso formativo da 30 CFU, e, se superato positivamente, ha diritto all’assunzione a tempo indeterminato;
- una volta sottoscritto il contratto a tempo indeterminato, il docente sostiene il periodo di prova con test finale, (come da DM 226/2022) e, in caso di esito positivo, viene definitivamente confermato in ruolo.
La fase transitoria
Nel lungo percorso previsto dal nuovo reclutamento docenti troviamo anche una fase transitoria, valida fino al 31 dicembre 2024.
Essa prevede:
- l'attivazione di percorsi formativi da 30 CFU, che conferiscono accesso ai concorsi fino al 31 dicembre 2024, (l'accesso è anche consentito con i 24 CFU, purché acquisiti entro il 31 ottobre 2022);
- una procedura concorsuale;
Per chi ne risulta vincitore, avviene la sottoscrizione di un contratto annuale (al 31 agosto), a completamento del percorso universitario e accademico di formazione iniziale per 30 CFU: in caso di esito positivo, questo conferisce diritto all’assunzione a tempo indeterminato; - una volta sottoscritto il contratto a tempo indeterminato, il docente sostiene il periodo di prova con test finale, (come da DM 226/2022) e, in caso di esito positivo, viene confermato in ruolo in maniera definitiva.
Un aspetto importante da sottolineare del nuovo reclutamento docenti è che, all'interno dell’ambito dei 60 CFU, verrà comunque riconosciuta la validità dei 24 CFU/CFA già conseguiti entro il 31 ottobre 2022, quale requisito indispensabile di accesso a graduatorie e concorsi.
Che cos'avrebbe dovuto definire il DPCM 31 luglio 2022
Entro il 31 luglio 2022 il provvedimento della presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto definire tali aspetti:
- i contenuti e la struttura dell’offerta formativa che corrisponde ai 60 CFU/CFA, di cui 10 almeno sono di area pedagogica. Tali CFU comprendono l'attività di tirocinio diretto e indiretto di ALMENO 20 CFU/CFA.
Per ogni CFU/CFA di tirocinio, l’impegno in presenza nelle classi deve essere di ALMENO 12 ore; - il numero di crediti universitari o accademici che riguardano la formazione inclusiva delle persone con disabilità;
- la percentuale di presenza alle attività formative che sono necessarie per accedere alla prova finale;
- le modalità di svolgimento della prova finale del percorso universitario e accademico, che comprende la prova scritta e orale.
Quando entrano in vigore i 60 CFU?
Da novembre 2022.
Indicativamente, era questa la data designata, oltre la quale sarebbero entrati in vigore i 60 crediti per diventare a tutti gli effetti dei docenti abilitati.
I 24 CFU erano ritenuti requisito indispensabile per accedere a concorsi e graduatorie scuola, solo se conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
Come ottenere i 60 CFU?
Come abbiamo già detto, i 60 CFU sono dei crediti formativi universitari nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche.
In pratica, si tratta di veri e propri percorsi universitari/accademici abilitanti di formazione iniziale.
Per la loro acquisizione dobbiamo fare una distinzione: tra insegnanti della scuola dell'infanzia e primaria e docenti della scuola secondaria di I e II grado.
Infatti, per gli insegnanti della scuola per l’infanzia e primaria non cambierà nulla.
Per loro è sufficiente solo essere in possesso della laurea in Scienze della formazione primaria.
Mentre, i docenti che vorranno insegnare nella scuola secondaria di I e II grado, dovranno necessariamente conseguire i 60 CFU per abilitarsi.
Come sono composti?
Come abbiamo già visto nei paragrafi precedenti, di questi 60 crediti:
- almeno 20 devono essere acquisiti attraverso un periodo di tirocinio diretto presso e uno indiretto presso le scuole;
- ai docenti verrà richiesto il superamento di un esame finale: una prova scritta ed una simulazione di lezione;
- una volta ottenuta l’abilitazione, l’aspirante docente potrà poi partecipare ai concorsi annuali.
Una volta ottenuta la cattedra, seguirà l'anno di prova e, successivamente, il passaggio di ruolo.
L'ex Ministro Bianchi aveva precedentemente dichiarato che chi vorrà diventare insegnante dovrà deciderlo fin dall’università.
E, soprattutto, dovrà acquisire i 60 CFU parallelamente alla laurea.
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