Abbiamo imparato ad amarla, forse persino ad odiarla, ma una cosa è certa: sentiremo ancora parlare tanto di Didattica a Distanza.
Quali sono le opportunità della DaD? Quali i vantaggi e gli spunti di miglioramento? E, ancora, i difetti e le criticità? Docenti.it tira le somme su questa modalità didattica tanto dibattuta e tornata al centro dell’attenzione dopo l’ultimo DPCM, offrendo spunti di riflessione per tutti i docenti interessati ad approfondire il loro ruolo all’interno di un percorso formativo sempre più votato al digitale e alle nuove tecnologie.
- Che cos'è la Didattica a Distanza
- La Didattica a Distanza prima e dopo l'emergenza sanitaria
- I vantaggi della Didattica a Distanza
- Le criticità della DaD
- Perché la DaD è una "lezione" che non dimenticheremo
Che cos’è la Didattica a Distanza (DaD)
La Didattica a Distanza è ormai entrata nel vocabolario scolastico così come in quello familiare. Con essa si intende una modalità didattica che permette a studenti e insegnanti di seguire un percorso di formazione e apprendimento anche se “fisicamente” distanti. Con una precisazione: il concetto di distanza non è ancorato alla sola presenza fisica: la didattica a distanza prevede infatti che la relazione tra docente e studenti avvenga attraverso modalità “mediate”, ovvero con l’utilizzo di strumenti e supporti digitali online.
L’interazione può avvenire in tempo reale, ad esempio attraverso la partecipazione a videoconferenze, oppure in differita, mediante la distribuzione di materiale scaricabile online o la creazione di webinar.
La Didattica a Distanza prima e dopo l’emergenza sanitaria
In realtà, la DaD faceva parte dell’approccio didattico negli istituti italiani già prima del Lockdown di marzo 2020. Originariamente, la modalità telematica era proprio impiegata per integrare il lavoro svolto in aula.
La formazione a distanza consisteva infatti in una serie di attività di approfondimento attraverso contenuti multimediali, resi fruibili su piattaforme online create ad hoc; una forma di didattica, quindi, a supporto del sistema tradizionale e delle lezioni frontali in classe.
Nel pieno dell’emergenza sanitaria per il Covid-19, l’attivazione della Didattica a Distanza è invece diventata obbligatoria ed esclusiva, per far fronte alla sospensione delle attività formative in tutte le scuole italiane.
Oggi, con l’ultimo DPCM del 24 marzo, la Didattica a Distanza è invece obbligatoria a livello nazionale per almeno il 75% delle lezioni, e questo al momento solo nella scuola secondaria di secondo grado.
I vantaggi della Didattica a Distanza
L’imposizione della Didattica a Distanza obbligatoria ha sicuramente colto impreparati molti docenti. Questo dato non va però letto con negatività: l’impiego dell’approccio esclusivamente telematico ha infatti permesso di premere l’acceleratore sull’accrescimento delle competenze informatiche del corpo docenti, portando molti insegnanti ad avvicinarsi al mondo digitalizzato e “smart” a cui, invece, sono abituati gli studenti di oggi.
In generale, la Didattica a Distanza è stata (e sarà) anche un’opportunità da cogliere. Del resto, le sue modalità racchiudono diversi punti di forza.
La DaD è formale e informale allo stesso tempo, perché l’incontro didattico supera lo spazio della classe e arriva direttamente nelle case di ognuno. Questo superamento del limite fisico della classe e dell'orario scolastico ha reso le lezioni fruibili in qualsiasi momento, permettendo allo studente di manipolarle, ascoltarle e fare un lavoro di collage delle informazioni che la didattica con lezioni frontali rende difficile (se non impossibile) eseguire.
La DaD ha inoltre riportato l’attenzione su un tema molto importante e critico: i criteri di valutazione. Le modalità tradizionali di attribuire voti sono ormai da più parti ritenute inefficaci per una valutazione di valore e oggettiva. Certamente la Didattica a Distanza non ha offerto una soluzione al problema, ma ha permesso di sperimentare nuove modalità di valutazione tenendo conto delle nuove relazioni tra studenti e docenti.
La didattica telematica ha poi permesso di esplorare nuove modalità di fare lezione e persino di dialogare con i propri studenti. Slide, presentazioni, videolezioni, webinar: l'utilizzo di questi strumenti ha fatto crescere nel docente la consapevolezza della loro utilità. Soprattutto, molti insegnanti hanno compreso la necessità di integrare una didattica in presenza sempre più orientata a divenire blended.
Il “Blended Learning” è un approccio che combina i materiali educativi online e le opportunità di interazione del mondo digitale con i tradizionali metodi di lezione frontale. Una modalità che si avvicina sempre di più alle esigenze formative dei giovani, e che favorisce la sedimentazione delle conoscenze attraverso il dialogo, il confronto e lo scambio di opinioni.
Le criticità della Dad
La Didattica a Distanza ha avuto anche i suoi limiti. Limiti che, in realtà, derivano più dall’aver adottato in via esclusiva questa modalità. Come abbiamo visto, la DaD era originariamente pensata per essere di supporto al percorso formativo tradizionale in classe. Di fronte all’impossibilità di svolgere normalmente le lezioni a causa dell’emergenza sanitaria, la didattica telematica è diventata la sola via per garantire lo svolgimento dell’anno scolastico, e questo ha causato non pochi problemi.
A livello di relazione i punti di forza sono stati anche i suoi limiti. Pur superando i limiti spaziali e temporali, la DaD ha presentato il problema della continuità. Senza dubbio la didattica telematica arricchisce le risorse a disposizione dell'insegnante e si sposa con le modalità di fruizione delle informazioni a cui gli studenti sono abituati, ma non può sostituire del tutto la didattica in presenza perché la relazione fisica è ancora importante per un apprendimento efficace.
In particolare, il processo di apprendimento è diventato isolato e ogni studente lo ho portato avanti da solo tra le mura di casa senza il confronto all’interno di un contesto importante come quello della classe. Questo isolamento ha creato difficoltà di varia natura agli studenti, diverse da caso a caso. E il problema si è riversato anche sul docente, chiamato a comprendere le difficoltà dei propri alunni e a porvi rimedio, interrogandosi sui criteri di valutazione da applicare e sulle modalità alternative per risolvere il gap formativo dovuto alla distanza.
Perché la DaD è una "lezione" che non dimenticheremo
Pur nelle sue criticità, la Didattica a Distanza va comunque giustificata: durante il lockdown, era davvero l’unica strada per consentire lo svolgimento delle lezioni. Sicuramente migliorabile, nei mezzi e nelle modalità, ma indubbiamente utile. E non solo per far fronte a un’emergenza.
La DaD ci ha insegnato che gli strumenti digitali, oggi, sono fondamentali all’interno del processo di apprendimento. Non potrà mai sostituire il rapporto diretto tra docente e studente, e neanche diventare il solo punto di riferimento per il futuro: ma, sicuramente, ha permesso al sistema scolastico di esplorare altri orizzonti e di scoprire nuove modalità di integrazione ai sistemi di insegnamento tradizionali.
E forse è proprio questa la lezione più importante per il docente di oggi.