Il punto di partenza per diventare insegnante è uno solo: possedere il giusto titolo accesso classi concorso!
Ogni aspirante docente deve infatti conoscere i requisiti per accedere all’insegnamento di una materia nelle scuole italiane.
Nell’articolo che segue sarà spiegato il funzionamento delle tabelle MIUR utili per capire se si dispone di un titolo di accesso a una classe di concorso. È bene ricordare che possedere la classe di concorso non è l’unico requisito utile per insegnare.
Docenti.it oggi vuole offrirti una panoramica completa, a partire dai titoli di studio fino alla valutazione del piano di studi!
- Quali sono i titoli accesso classi concorso
- Le tabelle MIUR per valutare i titoli di accesso
- Il titolo accesso classi concorso non basta
- La valutazione del piano studi
Quali sono i titoli accesso classi di concorso
Lezione numero 1: per diventare docenti è necessario possedere un titolo di studio che dia accesso all'insegnamento.
Questo titolo può essere una laurea o, in alcuni casi, anche un diploma. A stabilirlo con certezza ci pensano le classi di concorso, ovvero i codici MIUR utilizzati per indicare la corrispondenza tra i vari titoli di studio e una o più materie di insegnamento.
Un titolo di studio permette quindi l’accesso a una o più classi di concorso: queste, a loro volta, descrivono i requisiti che un aspirante docente deve possedere per insegnare una materia in uno specifico ordine e grado di istituto. Infatti, ogni materia e, soprattutto, ogni grado di istituto richiedono parametri specifici all'insegnante.
Un primo punto di riferimento è la tabella della corrispondenza del titolo accesso classi concorso in base al tipo di istituto:
Titoli richiesti per l’accesso alle classi di concorso in base al tipo di Istituto |
Scuola Infanzia e |
Scuola Secondaria I e II grado |
Laurea in Scienze della formazione primaria |
x |
|
Diploma Magistrale |
x |
|
Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico (conseguito entro il 2001) |
x |
|
Laurea Vecchio Ordinamento |
|
x |
Laurea Specialistica o Magistrale di Nuovo Ordinamento |
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x |
Diploma accademico di II livello oppure Diploma di Conservatorio |
|
x |
Titolo di Accademia di Belle Arti Vecchio Ordinamento |
|
x |
Diploma Tecnico di Scuola Superiore |
|
x |
Come avrai notato, la laurea triennale non permette di accedere a nessuna classe di concorso. Il diploma di scuola superiore, invece, sì, ma solo per gli ITP, ovvero gli Insegnanti Tecnico-Pratici.
Le tabelle MIUR per valutare i titoli di accesso
Passiamo al secondo step, ovvero: sapere non solo in quale grado di istituto si può insegnare, ma anche quali sono le classi di concorso effettive a cui si ha accesso grazie al proprio titolo di studio.
Per capirlo, bisogna prendere in esame le tabelle delle classi di concorso redatte dal MIUR. E qui il gioco si complica un po'. Infatti, ne esistono di 3 tipi:
Tabella A, specifica per i docenti con Laurea del nuovo ordinamento;
Tabella A1, riferita ai docenti con Laurea del vecchio ordinamento;
Tabella B, specifica per gli insegnanti ITP.
Le Tabelle sono state redatte dopo l’ultima riforma che ha coinvolto le classi di concorso, pensata per allineare i vecchi ordinamenti ai nuovi e per far fronte alla nascita dei nuovi licei musicali e coreutici. In seguito a questa riforma, il MIUR ha accorpato alcune classi di concorso, introducendone anche di nuove.
Pertanto, dal 2017, le classi di concorso in totale sono 114, incluse le nuove Storia della musica (A-53), Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado (A-55), Tecnica della danza classica (A-57), Tecnica della danza contemporanea (A-58), Tecniche di accompagnamento alla danza (A-59), Tecnologie musicali (A-63), Teoria, analisi e composizione (A-64), Lingua italiana per discenti di lingua straniera (A-23), Scienze e tecnologie della calzatura e della moda (A-35), Scienze e tecnologia della logistica (A-36), Teoria e tecnica della comunicazione (A-65).
In generale, le tabelle riportano tutti i codici e i requisiti descritti dalle classi di concorso: sfoggiandole, è quindi possibile risalire a quali classi in insegnamento si riferiscono i titoli di studio conseguiti.
Il titolo accesso classi concorso non basta
La storia non finisce qui. Se già non fosse difficile trovare la propria classe di concorso all'interno delle tabelle MIUR, si aggiunge anche questo: per inaugurare definitivamente la strada all’insegnamento conta infatti anche il percorso di studi che l'aspirante docente ha effettuato. In particolare, sono importanti i CFU conseguiti nei specifici settori scientifico disciplinari (SSD).
Prendiamo il caso di un laureato nella specialistica di Storia Antica (LS 93): questo titolo permette l’accesso a 23 classi di concorso. E questo non vuol dire che può insegnare tutte e 23 quelle materie.
Le classi a cui ha effettivamente accesso dipendono infatti dai requisiti di ciascuna classe insegnamento, che consistono nel titolo di accesso + un determinato numero di CFU in particolari settori scientifico-disciplinari. Soltanto se il laureato avrà maturato sufficienti crediti durante il suo percorso universitario (inclusi master e corsi formativi) potrà quindi accedere alla classe di concorso che desidera.
Ecco quindi che il laureato in Storia Antica, per insegnare ad esempio “Discipline letterarie e latino” (A-11), dovrà aver conseguito almeno 96 CFU nei settori scientifico disciplinari L-FIL-LET, L-LIN-M-GGR, L-ANT e M-STO, di cui 24 obbligatoriamente in L-FIL-LET/04, 12 in L-FIL-LET/10,12 in L-FIL-LET/12, 12 in L-LIN/01, 12 in M-GGR/01, 12 in L-ANT/02 o 03, 12 in M-STO/O1 o 02 o 04.
E se gli mancasse anche solo uno dei crediti richiesti? La risposta è severa, ma giusta: il solo titolo di studio non gli permetterà di accedere all’insegnamento della materia desiderata. Ovviamente c'è però una soluzione: può infatti provvedere a “saldare il debito” frequentando dei corsi appositi. E Docenti.it ne ha in serbo alcuni nel suo portale dedicato alla formazione docenti!
Ecco perché è importante la valutazione del proprio piano studi: questa attività consiste proprio nella verifica dei codici degli esami sostenuti e dei crediti formativi accumulati per individuare la compatibilità con la classe di concorso.
La valutazione del piano studi
Siamo alla fase finale per capire l'idoneità del proprio titolo accesso classi di concorso. A questo punto bisogna infatti procedere con la valutazione piano studi. Come già anticipato, si tratta di un controllo di tutti i crediti degli esami sostenuti. Ogni esame è associato a un codice SSD, lo stesso che si ritrova nelle tabelle delle classi con la specifica dei crediti che bisogna aver conseguito.
L’operazione, comunque, rischia di essere molto lunga, ad alto tasso di errore e non semplice se si considera il livello di articolazione delle tabelle MIUR.
Per essere sicuri di fare una verifica del piano studi davvero corretta, Docenti.it mette a disposizione un tool aggiornato che permette di compiere due attività:
- In primis, ogni aspirante docente può verificare le classi di concorso insegnamento in base al titolo di studio che possiede. E tutto questo con una prima analisi gratuita che restituirà la lista completa dei codici delle classi;
- Individuata la classe di concorso di suo interesse, potrà anche verificare i requisiti richiesti per soddisfare l'accesso alla classe di insegnamento come, ad esempio, i CFU specifici nei diversi settori scientifici disciplinari;
- Come ultimo step, potrà decidere di scendere ulteriormente nel dettaglio analizzando tutti i CFU del proprio piano studi: il tutto con una verifica professionale del proprio curriculum esame, grazie alla guida esperta dei consulenti di Docenti.it. In più, qualora mancassero dei crediti, il team di Docenti.it darà anche consigli su come conseguire nuovi CFU per ottenere l’accesso alla classe di concorso che si desidera.
Cosa dici: è arrivato il momento di valutare il tuo piano studi con Docenti?
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