Sta riprendendo sempre più piede l’idea di organizzare le assunzioni scuola sulla base del riconoscimento dei titoli, dei meriti e delle esperienze dei docenti precari attualmente in cattedra.
Ad aprire la linea è il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, che ha parlato di reclutamento insegnanti nel corso dell’audizione del 4 maggio davanti alle Commissioni Istruzione e Cultura di Camera e Senato.
Assunzioni scuola: oltre 200 mila i docenti precari in cattedra
Si torna a parlare di precariato, finalmente.
I numeri dei sindacati, del resto, ci dicono che sono migliaia i precari che hanno svolto almeno 36 mesi di supplenze nelle scuole.
Docenti che, ora, potrebbero sperare in una stabilizzazione se si dovessero realizzare le caldeggiate assunzioni scuola con l’immissione in ruolo dei supplenti “storici” già abilitati e specializzati.
A far ben sperare sono le parole del Ministro Bianchi:
“Abbiamo il tema del transitorio: come recuperare coloro che hanno accumulato esperienza e che hanno bisogno di stabilità: su quasi 500 mila posti comuni, abbiamo oltre 200 mila docenti a tempo determinato con situazioni diverse: la cosa sbagliata è trattarli tutti allo stesso modo, sono persone con esperienze, titoli e esperienze diverse. Stiamo ragionando con il Ministero dell'economia e delle finanze per capire come riconoscere titoli e merito diversi e permettere di far confluire queste persone all’interno di una visione stabile per far partire la macchina di un’assunzione regolare e continua”
Valorizzare i docenti precari
L’idea è quindi quella di valorizzare il lavoro dei docenti precari, in modo da avere ogni anno assunzioni regolari e continue nelle scuole.
Dall’altro lato, però, il Ministro paventa l’ipotesi di un percorso strutturato, da realizzare anche in collaborazione con l’Università, per formare i futuri insegnanti di ruolo in modo completo.
“L’accesso alla professione deve essere preparato. C’è da capire che questo percorso di formazione deve accompagnare il docente anche on the jobs. Dobbiamo avere una programmazione del reclutamento che possa garantire continuità e che permetta di avere un tot di docenti in uscita e un tot di entrata ogni anno“, ha detto ancora il Ministro Bianchi.
Il ruolo della formazione
Durante il suo intervento, il Ministro ha ribadito più volte l'importanza della formazione del corpo docenti.
“Bisogna trovare soluzioni praticabili, sono convinto che dobbiamo andare verso la formazione di tutti i docenti, un corpo che non ha confronti in Ue, dobbiamo prendere coscienza e realtà“.
Sembra quindi che la formazione sarà ancora una volta determinante per stabilire chi avrà un rapido accesso al ruolo, come più volte abbiamo ribadito anche noi di Docenti.it.
Già ora i titoli di studio e le esperienze giocano un ruolo importante nelle graduatorie docenti.
Sono infatti i titoli di servizio e di cultura ad aiutare i docenti precari a scalare le graduatorie e ad ottenere incarichi di supplenza. Incarichi che, ovviamente, sono solo a tempo determinato: ma se qualcosa cambierà, questi titolo serviranno allora agli insegnanti per raggiungere la tanto sognata assunzione a tempo indeterminato nelle scuole.
Accelerare le assunzioni scuola dei docenti
Per il momento non ci sono ancora direttive certe: il Ministero sta lavorando insieme al Governo per individuare la soluzione che potrebbe davvero rivoluzionare il mondo delle assunzioni scuola.
Nell’attesa degli sviluppi, noi di Docenti.it ci teniamo a ricordare che esiste anche ora il modo di accelerare il percorso verso l’immissione in ruolo investendo nella formazione docenti.
Studiare e conseguire nuovi titoli di studio permette infatti di scalare le graduatorie docenti e di ottenere supplenze di lunga durata. Più supplenze significano anche più titoli di servizio, e quello che si crea è un circolo virtuoso che premia l’eccellenza dei docenti, adeguatamente formati e con molta esperienza alle spalle. Gli insegnanti che hanno entrambe queste caratteristiche avranno quasi sicuramente più chance di ottenere un’assunzione a scuola o, più semplicemente, di posizionarsi ai primi posti delle graduatorie, venendo chiamati per primi e accaparrandosi così una “cattedra”.
Quali titoli sono necessari?
Per capire quali titoli aiutano in questo percorso, bisogna dare un’occhiata all’ultima tabella di valutazione titoli delle graduatorie 2020/2022. Se master e corsi di perfezionamento per docenti aiutano a ottenere 1 punto extra nelle graduatorie, altri titoli, come ad esempio le certificazioni linguistiche e informatiche, permettono di conseguire fino dai 2 ai 6 punti in più.
La combinazione tra certificazioni linguistiche e un corso CLIL (3 punti), inoltre, porta fino al riconoscimento di 9 punti.
La buona notizia è che per conseguire questi punti si può ricorrere anche alla modalità E-learning, attraverso percorso formativi realizzati online da enti universitari, come ad esempio quelli messi a disposizione da Docenti.it in collaborazione con eCampus.
Tutti i corsi per docenti sono riconosciuti dal MIUR e ti aiuteranno ad entrare nel mondo del scuola con maggiore preparazione… e più facilità!
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