"Gli stipendi dei docenti sono bassi", così si è pronunciato il Ministro Bianchi in occasione del convegno ‘L’Identità futura della scuola italiana’.
Vediamo insieme perché gli stipendi dei docenti italiani sono ancora tra i più bassi in Europa.
Nuovo contratto scuola: è previsto un aumento?
“Paghiamo troppo poco sia i nostri insegnanti che i nostri presidi. Stiamo facendo delle battaglie titaniche con la ragioneria per farlo capire”.
Sono queste le parole del Ministro Bianchi riguardo gli insegnanti italiani.
Parole che sono state avvertite, però, come tattiche da Snals, in quanto pronunciate in vista di uno sciopero avente, in parte, richieste proprio sul nuovo contratto scuola.
Eppure il discorso pronunciato dal Ministro Bianchi, in occasione del convegno "L'identità futura della scuola italiana" sembra proprio voler valorizzare questa fondamentale figura.
Infatti il suo discorso prosegue individuando la causa che ha portato al non riconoscimento anche a livello economico del lavoro dei docenti.
“C’è un problema di fondo: dobbiamo riportare anche la professione di insegnante ad essere percepita. La nostra collettività non sa cosa fa oggi un insegnante, una maestra. Dobbiamo sforzarci di far capire di più quello che stiamo facendo”.
In ogni caso le sorti dello stipendio degli insegnanti per il nuovo contratto scuola saranno affrontate durante l'incontro di oggi alle 15 presso l'Aran.
Il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro del triennio 2019/2021 coinvolge un milione e 200mila dipendenti del settore Istruzione e Ricerca.
Nel nuovo contratto scuola sono previsti due miliardi di euro ai lavoratori.
Ma come ribadito dai vari sindacati:
“Quei soldi sono vecchi, stanziati da ben tre leggi di bilancio, riguardano un contratto scaduto da tre anni e cinque mesi, un docente senza anzianità avrà circa 60 euro lordi (50 netti)".
Di quanto aumenteranno gli stipendi?
Ivana Barbacci (Cisl Scuola) ha affermato che si potrebbe arrivare con il nuovo contratto scuola a un aumento lordo di 104 euro medio: per cui qualcuno ne prenderà 50 e altri 130.
Sono previsti anche incentivi stipendiali per le attività di formazione che però riguarderanno solo il 40% degli insegnanti.
Nel suo intervento del 16 maggio Bianchi ha ricordato:
"Abbiamo messo 50 milioni all’anno, 16 già quest’anno, per pagare quelli che faranno i tutoraggi. Chi vuol fare l’insegnante deve avere chiaro che c’è un percorso”.
Sono 650mila gli insegnanti che dovranno essere formati sulla parte digitale entro il 2025/26, in quanto, come sottolinea il Ministro dell'istruzione: “La formazione permanente è un elemento fondante”.
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