La strada per diventare insegnante è lunga e fatta di tanti piccoli step.
Tra questi, quello che sancisce la vera differenza fra l’essere un aspirante insegnante e un docente fatto e finito è l’abilitazione insegnamento.
Il percorso per diventare insegnante: dalla laurea all’abilitazione
Prima di tutto, per avviare la carriera di docente bisogna laurearsi e ottenere un titolo valido per l’accesso a una classe di concorso.
E oltre al titolo, bisogna verificare attraverso la valutazione del piano di studi di avere tutti i CFU per potere insegnare davvero la materia della classe di insegnamento scelta.
Chi poi vuole insegnare nella scuola secondaria deve conseguire i famosi 24 CFU nelle materie antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche.
Non è ancora finita qui, perché dopo questo percorso in salita non si è ancora ufficialmente docenti. Al massimo, si può aspirare a delle supplenze, grazie alle MAD o alle graduatorie.
Ma per diventare docente di ruolo a tutti gli effetti ci vuole l'abilitazione all’insegnamento. Con tutti requisiti che abbiamo elencato fino ad ora, infatti, non si è ancora ufficialmente abilitati come docenti.
Semplicemente, tutti questi tasselli permettono solo di avere le carte in regola per poter partecipare ai concorsi scuola e iscriversi alle graduatorie docenti!
Perché è indispensabile l’abilitazione insegnamento
L’abilitazione all’insegnamento è l’unico requisito che permette la stabilizzazione come docente a tempo indeterminato.
Non solo: anche per i docenti che ancora non hanno una cattedra, l’abilitazione all’insegnamento permette l’iscrizione nelle GaE, le famose graduatorie a esaurimento, oppure nella prima fascia delle GPS (graduatorie provinciali per le supplenze) e GI (graduatorie d’istituto). Grazie all’abilitazione all’insegnamento, infatti, si viene chiamati per primi per le supplenze, ottenendo quindi incarichi di lunga durata che assicurano un po’ più di stabilità rispetto alle altre fasce delle graduatorie docenti..
I modi per ottenere l’abilitazione all’insegnamento
Le modalità per conseguire l’abilitazione all’insegnamento sono cambiate molte volte negli ultimi anni.
Una volta esistevano Ssis, Tfa e Fit, ovvero tutti quei percorsi istituiti ad hoc per ottenere l’abilitazione come insegnanti. Si trattava perlopiù di corsi formativi completi di tirocinio. Tuttavia, a partire dal 28 aprile del 2020, il MIUR ha deciso che l’unico modo per ottenere l’abilitazione è tramite i concorsi scuola.
Ad eccezione della scuola dell’infanzia e primaria, per cui la laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria, inclusiva del tirocinio finale, è un titolo abilitante, chi vuole insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado deve superare le prove dei concorsi scuola.
Attenzione: stiamo parlando di superare, e non vincere. Infatti, i concorsi scuola mettono al bando diversi posti per affidare incarichi a tempo indeterminato.
Se un candidato supera le prove ma non rientra tra i posti messi al bando, non otterrà un contratto a tempo indeterminato, ma avrà comunque ottenuto l’abilitazione insegnamento, che gli permetterà di iscriversi nelle prime fasce di GPS e GI.
Quelli indetti nel 2020 sono e in corso durante il 2021:
- concorso straordinario abilitante;
- concorso straordinario per la scuola secondaria;
- concorso ordinario per la scuola secondaria
Per ottenere l’abilitazione all'insegnamento su posti di sostegno, invece, è necessario frequentare un TFA, ovvero un percorso di Tirocinio Formativo Attivo, che permette appunto il rilascio del titolo di specializzazione sul sostegno. Una volta entrati in possesso del titolo, è possibile partecipare ai concorsi scuola per ottenere la relativa abilitazione all’insegnamento su posti di sostegno.
Ora è più chiaro qual è il percorso per diventare insegnante?
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