Il caso studio preso in considerazione si riferisce ad un avvenimento realmente accaduto: un genitore ha pubblicato un video su YouTube in cui insulta pubblicamente la scuola.
Nel video, inoltre, compaiono anche i volti di alcuni bambini.
Si possono prendere provvedimenti per la violazione della privacy?
Caso studio scuola: cos'è accaduto
Un genitore di un alunno di una Scuola Primaria ha pubblicato su YouTube un video in cui cita in modo offensivo la scuola.
Nel titolo del video infatti compaiono diversi insulti diretti all'istituzione. Come se non bastasse, nel filmato sono presenti anche i volti di alcuni bambini.
I rappresentati di classe sono turbati dall'accaduto, poiché il genitore in questione ha decisamente violato la privacy degli alunni.
Come si può procedere?
Riprendere gli studenti: quando è consentito?
Per poter comprendere come agire in questo caso specifico è necessario distinguere tra due tipologie di video: quelli realizzati dalla scuola stessa e quelli realizzati da privati.
Nel caso in cui la scuola volesse pubblicare un video online in cui compaiono anche i volti degli alunni, dovrebbe richiedere l'informativa adeguata e specifica per la quale i genitori possono dare consenso o meno.
Questo vale perciò per ogni tipo di pubblicazione social: in questo caso la responsabilità è riconducibile sempre e solo all'Istituzione Scolastica.
Quindi la scuola potrebbe anche creare delle pagine web dell'Istituto al fine di condividere materiali ed immagini legate alla vita scolastica.
Ma la possibilità di eliminare e modificare i contenuti deve sempre essere attuabile.
Nel caso in cui i video riguardanti scuola siano pubblicati da privati, la responsabilità deve ricadere sui privati stessi.
Come si può agire quindi nel nostro caso studio?
Le conclusioni
Come ci si comporta nel caso in cui in un video pubblicato da terzi compaiano anche i volti dei propri figli?
In questa circostanza, devono proprio essere i genitori interessati ad agire nei confronti del responsabile della pubblicazione del video.
Se, come nel nostro caso studio, compaiono anche insulti contro l'istituzione, la scuola potrebbe decidere di tutelarsi attraverso il patrocinio dell'Avvocatura dello Stato.
Ecco quanto riporta il documento Garante Privacy dedicato alle scuole:
"Non violano la privacy le riprese video e le fotografie raccolte dai genitori durante le gite e i saggi scolastici. Le immagini sono raccolte per fini personali e destinate a un ambito familiare o amicale e non alla diffusione. Va però prestata particolare attenzione alla eventuale pubblicazione delle immagini su Internet, e sui social network in particolare.
In caso di comunicazione sistematica o diffusione, diventa infatti necessario, di regola, ottenere il consenso informato delle persone presenti nelle fotografie e nei video."
Fonte: italiascuola.it
Ecco che l'uso di foto e video si presume personale: se i genitori usano questi materiali per altri casi devono chiedere il consenso.
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