La norma sul bonus 200 euro non è del tutto chiara e le interpretazioni sono varie.
Nell'attesa di delucidazioni da parte del Governo cerchiamo di analizzare le disposizioni: che cosa si deve o non si deve fare per ricevere la tantum?
Bonus 200 euro: la norma
Stanno circolando da diversi giorni varie interpretazioni della norma relativa al bonus 200 euro per i precari della scuola, personale ATA e docenti.
Questo perché, in effetti, non è del tutto chiara.
Ecco quanto riporta l'articolo 32 comma 13 del Decreto 50/22:
"L’INPS, a domanda, eroga ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81 che, nel 2021 abbiano svolto la prestazione per almeno 50 giornate, un’indennità una tantum pari a 200 euro. L’indennità è corrisposta ai soggetti che hanno reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35.000 euro per l’anno 2021".
La domanda può essere presentata fino al 31 ottobre.
Ma bisogna essere molto cauti: data l'incertezza nell'interpretazione, consigliamo di aspettare ulteriori informazioni da parte del Ministero per non incorrere in spiacevoli avvenimenti.
Vediamo perchè.
Sanzioni penali per dichiarazioni false
Dati inesatti, infedeli e mendaci possono indurre a sanzioni amministrative, civili e penali.
In questo caso si viene esclusi dal beneficio con l'obbligo di restituire quanto percepito, più le eventuali sanzioni.
Per questo è necessario procedere con prudenza.
In particolare, sul sito dell'INSP è comparsa l'applicazione per richiedere la tantum da parte dei lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti.
Ma non sappiamo se questa applicazione può essere utilizzata anche dai precari.
Quindi è bene aspettare delucidazioni.
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