Novità sul fronte Messa a Disposizione.
La scuola è ormai iniziata da due mesi, ma l'emergenza supplenti non è stata ancora risolta.
Sono ancora molte le cattedre scoperte e la situazione sui posti di sostegno è ancora più complessa. Ma per quale motivo la scuola sta vivendo questa crisi?
Non c'è un unico motivo, ma una concatenazione di motivi. Il primo: la chiusura della III fascia e l'impossibilità di consentire nuovi inserimenti. Un altro motivo è il mancato avvio dei Concorsi Scuola negli scorsi anni che non ha consentito la formazione di nuovo personale docente. Un terzo motivo è l'esaurimento delle graduatorie di istituto. A questi si vanno ad aggiungere i molti pensionamenti tramite "Quota100" che hanno lasciato molti posti vuoti nelle scuole italiane.
Messa a Disposizione: una possibile soluzione
Perciò, per ovviare a questo problema presente nelle scuole italiane da parecchio tempo il MIUR ha deciso di introdurre lo strumento della Messa a Disposizione.
Infatti, la Messa a Disposizione è un'autocandidatura informale che consente l'assegnazione degli incarichi di supplenza in tempi molto rapidi. La può presentare chiunque sia in possesso dei requisiti minimi per l'insegnamento (Diploma o Laurea) e voglia rendere nota la sua disponibilità a ricoprire incarichi di supplenza su posto comune o anche sul sostegno (anche se non in possesso dell'abilitazione).
Come inviarla
Generalmente la Messa a Disposizione viene inviata tramite mail direttamente alla scuola.
Il mezzo più corretto è la mail ordinaria.
Questo perché la PEC viene utilizzata dalla scuola esclusivamente per la comunicazione ufficiale. Essendo la Messa a Disposizione un'istanza informale, presentarla con la PEC non sarebbe del tutto appropriato.
Quale tipologia scegliere
La Messa a Disposizione può essere presentata sia sul posto comune sia sul sostegno (anche se non si è in possesso del titolo di Specializzazione). La scelta della tipologia può influire di molto sulla chiamata. Ad esempio: un docente con una laurea scientifica può candidarsi con una Messa a Disposizione classica, questo perché sono molto richiesti docenti di materie scientifiche.
Un docente, invece, che ha accesso ad una classe di concorso satura, come l'A-46 è meglio che presenti una Messa a Disposizione sul Sostegno, perché i posti sul sostegno ancora da assegnare, rispetto a quelli sulla sua classe di concorso sono molti di più.
Dove inviarla, quali province scegliere
Un altro fattore che influenza la chiamata è sono le province in cui si sceglie di inviare la Messa a Disposizione. Certo, le grandi province, con un numero maggiore di scuole come Milano, Roma, Napoli ecc. sono anche quelle che fanno gola a più docenti e che quindi ricevono più candidature. Mentre le province più piccole, quelle che hanno un numero minore di scuole, rispetto alle prime sono scarsamente prese in considerazione, ricevendo molte meno candidature.
Proprio per questo, da un punto di vista prettamente statistico, è più conveniente inviare la propria candidatura in province più piccole: si avranno più possibilità di ottenere incarichi.
Messa a Disposizione: la possibilità di ottenere una supplenza
Vista la situazione scolastica e la carenza di personale docente, inviare la propria candidatura tramite la domanda di Messa a Disposizione, può rivelarsi vantaggioso per ottenere un incarico di supplenza sul medio o lungo periodo.
Infondo, questa mancanza di docenti, generalmente diffusa in tutta Italia, sta fungendo da apripista per tutti coloro che vogliono intraprendere la carriera di insegnanti. In questa direzione vanno anche i due concorsi (Concorso Straordinario e Concorso Ordinario) che verranno banditi entro il 2019. Ma nell'attesa che venga formato nuovo personale docente, la MAD resta l'alternativa migliore.