Lo sciopero scuola è stato proclamato lo scorso venerdì.
Oggi si terrà l'incontro decisivo tra governo e sindacati al fine di evitarlo.
Ma che cosa conduce i sindacati verso lo sciopero?
E che cosa propone ANIEF per migliorare il panorama del mondo scuola?
Approfondiamo di seguito alcuni di questi argomenti.
Le dichiarazioni del Ministro dell'Istruzione
Le dichiarazioni del Ministro Bianchi hanno destato non poche perplessità, tali da condurre i sindacati ad un possibile sciopero scuola.
Ecco quali sono le parole del Ministro:
“Tutte le risorse che ci sono per la scuola devono rimanere sulla scuola. Bisogna ridurre il numero delle classi e aumentarne la qualità”
Con migliaia di insegnanti in pensione e più di un milione di alunni in meno (causa dell'effetto del calo demografico), nei prossimi dieci anni la scuola italiana si appresta ad affrontare profondi cambiamenti.
E in che modo il governo e il Ministro li stanno affrontando?
Oltre alla proposta di ridurre le classi, il Ministro vuole meno docenti presenti, ma più preparati.
Senza contare la nuova riforma di reclutamento, voluta da Patrizio Bianchi che, già da molte settimane ormai, fa discutere non solo i sindacati ma anche i leader politici.
Non tutti sono convinti che sia questa la strada giusta per migliorare la situazione all’interno delle scuole.
Ma vediamo che cosa dice ANIEF a riguardo.
Sciopero scuola: il parere di ANIEF
Il presidente ANIEF, Marcello Pacifico ha tenuto a precisare che:
“Si è detto che non vanno cancellate le classi, ma dimezzati gli alunni che ci sono dentro, è bene chiarire da subito che quella che attende le scuole è una prospettiva cupa”.
La visione del presidente Pacifico potrebbe non essere del tutto errata?
E la riforma inerente al reclutamento, come potrebbe influenzare la situazione?
Secondo quanto riportato nella relazione tecnica della legge di conversione del decreto-legge dello scorso 30 aprile, le stime che si prospettano per il mondo scuola sono molto cupe.
Nel prossimo decennio, infatti, saranno 284mila i docenti della scuola che lasceranno la cattedra: più del 40% delle maestre e dei professori in servizio nell’anno scolastico che volge al termine.
Riferendosi proprio alla nuova riforma del reclutamento docenti, il presidente ANIEF in un’intervista ha ribadito con un avvertimento:
“Se sarà approvata, molte scuole nel 2033 non avranno solo meno alunni ma saranno chiuse. Perché la dispersione scolastica aumenterà, come pure la precarietà lavorativa”.
Con il decreto Legge n. 36 approvato da Draghi, secondo ANIEF la scuola non riceverà quasi alcun beneficio.
Per ottenere risultati migliori, il governo avrebbe dovuto ripristinare gli organici precedenti al DPR 81/2009 e prevedere la composizione di classi non superiori ai 15 alunni.
In particolare il presidente Pacifico ha sottolineato l’importanza di alcuni punti che porterebbero un reale e positivo cambiamento all’istituzione scuola.
Vediamo quali sono.
Le proposte per migliorare la scuola
ANIEF ha proposto alcuni punti che migliorerebbero la situazione del mondo scuola.
Ecco quali:
- ridurre il rapporto alunni-insegnanti;
- immettere in ruolo i precari con procedure semplici e automatiche;
- far combinare la vita familiare con il lavoro, soprattutto se vi sono posti vacanti per avvicinare docenti e ATA a casa.
Le motivazioni di ANIEF e di altri sindacati per la proclamazione di uno sciopero sembrano essere chiare e fortemente convinte.
L’associazione sindacale ci tiene inoltre a ricordare che qualche settimana fa è stato approvato il documento di Economia e Finanza.
Tale documento contiene anche una previsione di riduzione degli investimenti spettanti al comparto scuola del quale i parlamenti delle Commissioni Cultura di Camera e Senato hanno riportato la loro contrarietà.
Rimaniamo in attesa di ricevere gli effetti di questa presa di posizione nella speranza che qualcosa di positivo si compia per la scuola.
Oggi, si terrà l'incontro decisivo tra sindacati e governo per evitare lo sciopero scuola.
A breve seguiranno aggiornamenti.
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