Il decreto legge sul nuovo reclutamento docenti è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.
Vediamo quali norme comprende.
Reclutamento docenti Bianchi: quali norme prevede
Nei mesi scorsi si era parlato molto della nuova riforma scuola,
voluta fortemente da Patrizio Bianchi,
che avrebbe previsto il conseguimento di 60 CFU universitari (e non più 24) necessari all'insegnamento.
Ora il decreto è legge.
Il testo è stato approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, con nuove norme.
Ecco quali sono:
- il testo contiene nuove regole per la formazione iniziale e continua dei docenti e per il loro reclutamento nella scuola secondaria;
- troverai indicati percorsi per chi vuole insegnare;
- saranno date definizioni più chiare degli obiettivi e delle modalità riguardo la formazione dei docenti durante tutto il loro percorso lavorativo;
- i concorsi per reclutare il personale saranno annuali, in modo da dare una continuità al reclutamento e maggiore spazio ai giovani.
Quando sarà approvato
Il testo che puoi scaricare dal link soprastante è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.
Ecco quale percorso dovrà fare prima di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Per poter essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale,
dovrà passare per la firma del Presidente della Repubblica.
Solo successivamente sarà incardinato in Parlamento: la sua approvazione avverrà entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Reclutamento docenti 2022: quali percorsi prevede
La nuova riforma per il reclutamento docenti prevede la formazione iniziale,
l'abilitazione e accesso all’insegnamento nella scuola secondaria.
Ma che cosa comporta, nello specifico, la nuova riforma Bianchi?
Prevede:
- la presenza di un percorso universitario abilitante di formazione iniziale (che corrisponde ai famosi 60 crediti formativi), con una prova finale;
- un concorso pubblico nazionale annuale;
- e la presenza di un periodo di prova in servizio di un anno con una valutazione finale.
Vediamo adesso che cosa prevede il percorso abilitante.
L'abilitazione
Il percorso di formazione abilitante può essere svolto dal docente anche dopo la laurea,
oppure durante il percorso formativo in aggiunta ai crediti,
necessari per il conseguimento del proprio titolo.
È previsto che vi sia un periodo di tirocinio nelle scuole.
E la prova finale comprende una lezione simulata, che serva a testare, oltre alla conoscenza dei contenuti disciplinari, anche la capacità di insegnamento dell'aspirante docente.
Con l'abilitazione a cosa avrà accesso il docente?
L’abilitazione darà l’accesso ai concorsi, di durata annuale, che serviranno a coprire le cattedre vacanti.
I concorsi
La scelta dei concorsi annuali è stata pensata anche per velocizzare
l’immissione in ruolo di chi vuole insegnare.
I docenti vincitori del concorso verranno assunti con un periodo di prova di un anno, che si concluderà con una valutazione finale.
La prova dovrà accertare anche le competenze didattiche acquisite dal docente.
Se la prova verrà valutata positivamente, ci sarà l’immissione in ruolo.
Un percorso diverso è stato pensato per i docenti che già insegnano da almeno 3 anni nella scuola statale.
Per loro è previsto l’accesso diretto al concorso.
I vincitori dovranno poi conseguire 30 crediti universitari
e svolgere la prova di abilitazione per poter entrare di ruolo.
Chi, invece, non ha svolto un percorso di tre anni di docenza, dovrà conseguire i primi 30 crediti universitari, compreso il periodo di tirocinio, per poter accedere al concorso.
I vincitori conseguiranno successivamente gli altri 30 crediti e sosterranno la prova di abilitazione per poter passare di ruolo.
I percorsi di formazione continua
La formazione per i docenti sarà continua e strutturata in modo da favorire l’innovazione dei modelli didattici.
Il tutto è pensato in virtù dell’esperienza maturata durante l’emergenza sanitaria e sarà in linea con gli obiettivi di sviluppo di una didattica innovativa, prevista nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Farà parte della formazione continua quella incentrata sulle competenze digitali
e sull’uso critico e responsabile degli strumenti digitali,
che sarà obbligatoria e si svolgerà nell’ambito dell’orario lavorativo.
Diverso ancora è il sistema di aggiornamento e formazione triennale che il Ministro Bianchi vuole inserire e che consentirà agli insegnanti di acquisire conoscenze e competenze per progettare la didattica con strumenti e metodi innovativi.
Questa formazione sarà svolta in orario diverso da quello lavorativo e potrà essere retribuita dalle scuole se comporterà un ampliamento dell’offerta formativa.
I percorsi svolti saranno anche valutati con la possibilità di accedere ad un incentivo di salario.
Ma chi definirà questi percorsi di formazione?
I percorsi di formazione continua saranno definiti dalla Scuola di alta formazione
che sarà istituita con questa riforma.
Questa scuola adotterà specifiche linee di indirizzo in materia e dovrà accreditare e verificare le strutture che dovranno erogare i corsi, per garantirne la massima qualità.
La Scuola, che fa parte delle riforme del Pnrr, erogherà anche percorsi di formazione di dirigenti e personale Ausiliario, Tecnico e Amministrativo.
Diventare insegnante oggi: che cosa devi fare?
Come hai avuto modo di leggere...
il ministro Bianchi vuole "sostituire" i 24 CFU
per ampliare i crediti universitari formativi che un futuro docente deve possedere,
in un percorso ancora più lungo.
A partire dal fatto che questa riforma sta andando incontro a numerose critiche (sia da parte dei sindacati, sia da parte di tutti gli aspiranti docenti, ovviamente), devi considerare quanto segue: si tratta di una riforma "futura" che ancora deve entrare in vigore.
Infatti, attualmente, se vuoi diventare insegnante devi puntare sul prossimo aggiornamento graduatorie, che si verificherà da qui a breve tempo.
E, per farlo, devi essere in possesso dei requisiti idonei.
Ovvero, quei requisiti che, attualmente, rappresentano gli unici che devi possedere per inserirti in GPS e sono:
una laurea magistrale/Vecchio ordinamento o Diploma abilitante
che dia accesso ad una Classe di Concorso completa e i 24 CFU.
Questi sono i requisiti richiesti, attualmente, per inserirti in graduatorie GPS.
Noi, oltre a dirti questo, vogliamo anche darti un consiglio in più, per il bene del tuo futuro come docente.
Dal momento che, come puoi ben vedere, la strada per diventare insegnante è lunga e piena di ostacoli, cerca di avvantaggiarti sul cammino.
E per farlo, inizia ad ottenere un posizionamento migliore in graduatoria!
Come?
Scoprendo in quale provincia potrai posizionarti al meglio per la tua Classe di Concorso.
Ed ecco come puoi fare.
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Photo credit: Pixabay