Dal 1 aprile i docenti no vax possono tornare a lavoro dopo un semplice tampone.
Unica limitazione: non possono avere contatto con gli studenti.
Ecco la notizia.
Docenti no vax sospesi: quando posso rientrare a scuola
L'obbligo vaccinale rimane fino a metà giungo, ma già dal 1 aprile i docenti no vax sospesi precedentemente potranno rientrare a scuola (qui il decreto legge).
A loro basterà un semplice tampone per poter tornare nuovamente a fare gli insegnanti.
Il loro unico limite?
Non dovranno avere contatto con gli studenti.
È questa l'ultima notizia che riguarda l'obbligo vaccinale del personale scolastico.
Inutile dire che attorno a questa news si è sollevato un vero e proprio polverone di polemica.
Docenti no vax: quanti sono?
Secondo recenti stime sarebbero oltre 10mila i dipendenti non vaccinati che appartengono al personale scolastico (di questi, non solo docenti ma anche personale ATA).
Limitandoci al solo personale docente, invece, sarebbero più di 3mila gli insegnanti non vaccinati.
Presidi e politici: le opinioni contrarie
Dai presidi ai politici, sono in molti i contrari a questa decisione.
I presidi rilevano l’impossibilità nel mettere in atto questa decisione nel concreto: infatti, è molto difficile che i docenti riescano a lavorare senza avere contatto con i propri studenti.
Infatti, così sottolinea Antonello Giannelli, il presidente dell'Associazione Nazionale presidi: "È molto difficile, negli istituti, stabilire quali siano le mansioni non a contatto con i ragazzi."
E riguardo questa misura commenta dicendo: "Gli stessi impiegati di segreteria e i bidelli entrano a contatto con gli alunni. C’è una volontà di normalizzare la situazione di chi non si è vaccinato: gli si paga lo stipendio per non lavorare, dando mansioni sostanzialmente inesistenti. Bel capolavoro". (Fonte: Orizzonte Scuola).
Tra i contrari troviamo anche molti politici, che hanno giudicato questa misura totalmente insensata.
Tra questi, Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, che dice: "i docenti saranno pagati non si sa bene per fare cosa ma, questo è sicuro, togliendo i fondi agli istituti" e chiede subito un intervento di Palazzo Chigi.
E i sindacati?
Anche i sindacati sono contrari a questa decisione.
Primo fra tutti la Flc Cgil, che rileva come i soldi dati ai docenti no vax verranno sottratti dai fondi d'istituto, ovvero dalle scuole. Parliamo di fondi già programmati per essere impiegati in altre attività.
Secondo la Uil Scuola, i docenti rimangono tutt'ora la categoria più discriminata, rispetto alle altre: "Per tutte le attività produttive e sociali registriamo un liberi tutti, mentre per la scuola permane ancora l’obbligo vaccinale. Non si capisce se i docenti saranno pagati e ritorneranno a percepire stipendi abbondantemente espropriati. Inoltre non si capisce bene se torneranno a scuola ma non in classe."
Effettivamente, al di là di quanto possa sembrare giustamente insensata questa decisione, è anche evidente quanto caos vi ruoti attorno.
A questo proposito, il sindacato Anief ha richiesto un incontro urgente con il dirigente Filippo Serra per avere chiarimenti sulle modalità da applicare al personale della scuola.
A breve seguiranno ulteriori aggiornamenti.
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